E’ mercoledì 22 luglio sono le nove del mattino e il cielo si sta chiudendo: le nuvole che dall’alto dei 2500 del rifugio Pedrotti si vedevano a valle stanno piano piano risalendo, si stanno impossessando di queste torri, di questi imponenti colossi che inesorabilmente si stanno sgretolando!
Massi, rocce, sassi e terriccio che giorno dopo giorno la neve e l’acqua portano a valle … … … un gigante che lentissimamente si sta muovendo!
E’ la seconda giornata di cammino ed ormai stiamo scendendo da quasi due ore, raggiungiamo il rifugio dell’Altissimo a quota 1400! L’atmosfera non è certamente quella più serena e rilassata del giorno prima, colpa soprattutto della stanchezza, del percorso mai fatto prima, molto più lungo di quello del giorno precedente, e soprattutto dello stress di dover raggiungere il Passo Grostè entro le 17.00 orario di chiusura della funivia!
Dopo un caffè, zaino in spalla si riparte, bisogna raggiungere il passo Clamer a 2164 per scendere alla malga Spora a 1815 metri.
Al rifugio chiedo qualche informazione sul sentiero. Il gestore mi avvisa che per via delle grandi nevicate di quest’inverno e dei forti temporali dei giorni precedenti ci sono state delle frane e a volte il segno che indica il sentiero si perde, le poche informazioni non sono ne chiare ne dettagliate; oltretutto non sappiamo se al passo troveremo ancora neve!
Insomma la situazione sembra un po’ poco rassicurante, siamo tesi e anche se cerchiamo di evitare di esprimere questi sentimenti, ce li trasmettiamo a vicenda!
Affrontiamo il sentiero che sale a fianco di un letto di torrente ora asciutto ma che ha scaricato le nevi accumulate in tutto l’inverno! Le nuvole che salgono dalla valle stanno chiudendo la visuale, non sono certo minacciose, ma non ci lasciano granché della vista panoramica! Intanto il sentiero sale ripido tra sassi ed erbusti , il passo è comunque costante, siamo concentrati, bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi! Ad un certo punto mentre mi giro per incontrare con lo sguardo Mariangela vedo in lontananza una persona che sta salendo per lo stesso sentiero. In un attimo l’umore cambia, non siamo soli a salire c’è qualcun altro con cui affrontare questa difficoltà! Ora il sentiero si perde su di una sassaia appena franata, molto ripida, il passo rallenta e con l’aiuto dei bastoncini si cerca il punto dove appoggiare il piede per non scivolare e l’ orma di precedenti persone passate! Riusciamo a passare questo punto difficoltoso lungo circa trecento metri e intanto quell’uomo ci ha raggiunto!
E’ un signore molto distinto sui cinquant’anni, scambiamo qualche parola, anche lui fortunatamente deve arrivare alla malga Spora, ci avvisa che il percorso è molto duro e impegnativo sono circa 800 metri di dislivello.
Ad un certo punto rischiamo addirittura di non trovare più il sentiero perché il segnale era stato cancellato dalle rocce molto probabilmente dall’acqua che con la sua forza si porta via tutto!
“Stiamo rallentando troppo la salita e se il percorso è tutto così non so se riusciremo ad arrivare”: quando si è stanchi è facile farsi prendere da brutti pensieri e cadere nello sconforto!
Ma avviene una cosa stranissima che si ripeterà altre volte fino al passo … … … vediamo in lontanza quell’uomo che con un cenno ci avvisa di aver ritrovato il segno del nostro sentiero, ci aspetta, lo raggiungiamo, lo ringrazio e ripartiamo, lui sempre molto discreto scambia solo qualche parola!
Ora il sentiero, passato il letto del torrente, si inerpica lungo la costa della montagna, molto ripida ed esposta con piante e radici che ci aiutano nella salita. In pratica quasi ci arrampichiamo!
Ad ogni tratto che saliamo come un faro che indica il percorso c’è lui. “Che strano!” “perché ci aspetta?“ mi domando, “Forse ci ha visto in difficoltà, forse preferisce salire in compagnia anche se non sembra un chiacchierone, difatti non scambia alcuna parola con noi se non per rispondere a qualche mie domanda ”
Sono però sempre più convinto che se non ci fosse stato lui … … Raggiungiamo un pianoro molto verde, riusciamo a riprendere il fiato, poiché il sentiero ora è molto più dolce. Riesco a scambiare ancora qualche parola ci dice di essere in vacanza ad Andalo, è partito da Molveno e passando per la malga Spora ritorna a Andalo. Ha una bella macchina fotografica al collo, deve essere sicuramente un appassionato di fotografia ma peccato che non è certo la giornata giusta per scattare!
Siamo nell’ultimo tratto dal passo, Mariangela è stanca e alla vista del nevaio si deprime ancora di più! Tiriamo fuori velocemente i ramponcini e ripartiamo su questa lingua di neve che ripida risale verso il passo. Il nostro compagno di viaggio però lo vediamo perdersi tra la nebbia lungo il nevaio.
La salita è lenta, cerchiamo di stare vicini alle rocce ma perdiamo la traccia del sentiero che invece di proseguire sul nevaio si inerpica sulle rocce, ma noi non ce ne accorgiamo e continuiamo sul nevaio fino ad arrivare ad una parete rocciosa alta una ventina di metri che ci impedisce di raggiungere il passo! “Che facciamo?” Le nuvole coprono completamente la visuale e noi non sappiamo da che parte salire … i segni del nostro sentiero non ci sono più!
Siamo stanchi, afflitti, quasi disperati abbiamo completamente perso la concentrazione, siamo bloccati … … cerchiamo di salire a fianco per una ripida cresta erbosa … … Mariangela nello scivolare si scortica una gamba!
Ad un certo punto una folata di vento più forte spazza momentaneamente via le nubi e scorgiamo sul passo il nostro “Angelo” ! E’ li sù che da un po’ di tempo ci sta aspettando, si è accorto che siamo in un punto dove non saremmo riusciti mai a salire. Ritorna sui suoi passi, ridiscende il sentiero che aveva appena fatto e ci indica il punto dove farci risalire!
Lo raggiungiamo , lo ringrazio e lui con quello strano sorriso molto discreto annuisce! Siamo finalmente al passo, si apre la vista sulla valle della malga! È molto bello peccato che le nuvole ci hanno privato della vista del panorama fino a qua! Nella discesa scopro che arriva da Brescia, gli chiedo ancora qualche informazioni sul prossimo tratto che dobbiamo affrontare, ci rassicura che il peggio è passato! Arriviamo finalmente alla Malga Spora! Il tempo di togliere un attimo lo zaino e il nostro compagno di camminata è svanito! Neanche il tempo di ringraziarlo di scambiare qualche battuta! Ci sediamo per mangiare qualcosina sono le 12.15 dobbiamo recuperare un po’ le forze per proseguire …
In lontananza sul sentiero che scende ad Andalo lo vedo … lo saluto con il pensiero e lo ringrazio!
Dopo aver mangiato qualcosa ci riprendiamo, l’umore torna sereno, scambiamo quattro parole, tutti e due ci accorgiamo di aver provato la stessa stranissima sensazione, le percezioni raccontate da Mariangela sono le stesse che avevo provato io: abbiamo incontrato un Angelo che ci ha accompagnato per un tratto del sentiero… un angelo discreto, attento con uno sguardo intenso ma comunque un po’ distante ed un sorriso velato!
Al rifugio chiedo qualche informazione sul sentiero. Il gestore mi avvisa che per via delle grandi nevicate di quest’inverno e dei forti temporali dei giorni precedenti ci sono state delle frane e a volte il segno che indica il sentiero si perde, le poche informazioni non sono ne chiare ne dettagliate; oltretutto non sappiamo se al passo troveremo ancora neve!
Insomma la situazione sembra un po’ poco rassicurante, siamo tesi e anche se cerchiamo di evitare di esprimere questi sentimenti, ce li trasmettiamo a vicenda!
Affrontiamo il sentiero che sale a fianco di un letto di torrente ora asciutto ma che ha scaricato le nevi accumulate in tutto l’inverno! Le nuvole che salgono dalla valle stanno chiudendo la visuale, non sono certo minacciose, ma non ci lasciano granché della vista panoramica! Intanto il sentiero sale ripido tra sassi ed erbusti , il passo è comunque costante, siamo concentrati, bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi! Ad un certo punto mentre mi giro per incontrare con lo sguardo Mariangela vedo in lontananza una persona che sta salendo per lo stesso sentiero. In un attimo l’umore cambia, non siamo soli a salire c’è qualcun altro con cui affrontare questa difficoltà! Ora il sentiero si perde su di una sassaia appena franata, molto ripida, il passo rallenta e con l’aiuto dei bastoncini si cerca il punto dove appoggiare il piede per non scivolare e l’ orma di precedenti persone passate! Riusciamo a passare questo punto difficoltoso lungo circa trecento metri e intanto quell’uomo ci ha raggiunto!
E’ un signore molto distinto sui cinquant’anni, scambiamo qualche parola, anche lui fortunatamente deve arrivare alla malga Spora, ci avvisa che il percorso è molto duro e impegnativo sono circa 800 metri di dislivello.
Ad un certo punto rischiamo addirittura di non trovare più il sentiero perché il segnale era stato cancellato dalle rocce molto probabilmente dall’acqua che con la sua forza si porta via tutto!
“Stiamo rallentando troppo la salita e se il percorso è tutto così non so se riusciremo ad arrivare”: quando si è stanchi è facile farsi prendere da brutti pensieri e cadere nello sconforto!
Ma avviene una cosa stranissima che si ripeterà altre volte fino al passo … … … vediamo in lontanza quell’uomo che con un cenno ci avvisa di aver ritrovato il segno del nostro sentiero, ci aspetta, lo raggiungiamo, lo ringrazio e ripartiamo, lui sempre molto discreto scambia solo qualche parola!
Ora il sentiero, passato il letto del torrente, si inerpica lungo la costa della montagna, molto ripida ed esposta con piante e radici che ci aiutano nella salita. In pratica quasi ci arrampichiamo!
Ad ogni tratto che saliamo come un faro che indica il percorso c’è lui. “Che strano!” “perché ci aspetta?“ mi domando, “Forse ci ha visto in difficoltà, forse preferisce salire in compagnia anche se non sembra un chiacchierone, difatti non scambia alcuna parola con noi se non per rispondere a qualche mie domanda ”
Sono però sempre più convinto che se non ci fosse stato lui … … Raggiungiamo un pianoro molto verde, riusciamo a riprendere il fiato, poiché il sentiero ora è molto più dolce. Riesco a scambiare ancora qualche parola ci dice di essere in vacanza ad Andalo, è partito da Molveno e passando per la malga Spora ritorna a Andalo. Ha una bella macchina fotografica al collo, deve essere sicuramente un appassionato di fotografia ma peccato che non è certo la giornata giusta per scattare!
Siamo nell’ultimo tratto dal passo, Mariangela è stanca e alla vista del nevaio si deprime ancora di più! Tiriamo fuori velocemente i ramponcini e ripartiamo su questa lingua di neve che ripida risale verso il passo. Il nostro compagno di viaggio però lo vediamo perdersi tra la nebbia lungo il nevaio.
La salita è lenta, cerchiamo di stare vicini alle rocce ma perdiamo la traccia del sentiero che invece di proseguire sul nevaio si inerpica sulle rocce, ma noi non ce ne accorgiamo e continuiamo sul nevaio fino ad arrivare ad una parete rocciosa alta una ventina di metri che ci impedisce di raggiungere il passo! “Che facciamo?” Le nuvole coprono completamente la visuale e noi non sappiamo da che parte salire … i segni del nostro sentiero non ci sono più!
Siamo stanchi, afflitti, quasi disperati abbiamo completamente perso la concentrazione, siamo bloccati … … cerchiamo di salire a fianco per una ripida cresta erbosa … … Mariangela nello scivolare si scortica una gamba!
Ad un certo punto una folata di vento più forte spazza momentaneamente via le nubi e scorgiamo sul passo il nostro “Angelo” ! E’ li sù che da un po’ di tempo ci sta aspettando, si è accorto che siamo in un punto dove non saremmo riusciti mai a salire. Ritorna sui suoi passi, ridiscende il sentiero che aveva appena fatto e ci indica il punto dove farci risalire!
Lo raggiungiamo , lo ringrazio e lui con quello strano sorriso molto discreto annuisce! Siamo finalmente al passo, si apre la vista sulla valle della malga! È molto bello peccato che le nuvole ci hanno privato della vista del panorama fino a qua! Nella discesa scopro che arriva da Brescia, gli chiedo ancora qualche informazioni sul prossimo tratto che dobbiamo affrontare, ci rassicura che il peggio è passato! Arriviamo finalmente alla Malga Spora! Il tempo di togliere un attimo lo zaino e il nostro compagno di camminata è svanito! Neanche il tempo di ringraziarlo di scambiare qualche battuta! Ci sediamo per mangiare qualcosina sono le 12.15 dobbiamo recuperare un po’ le forze per proseguire …
In lontananza sul sentiero che scende ad Andalo lo vedo … lo saluto con il pensiero e lo ringrazio!
Dopo aver mangiato qualcosa ci riprendiamo, l’umore torna sereno, scambiamo quattro parole, tutti e due ci accorgiamo di aver provato la stessa stranissima sensazione, le percezioni raccontate da Mariangela sono le stesse che avevo provato io: abbiamo incontrato un Angelo che ci ha accompagnato per un tratto del sentiero… un angelo discreto, attento con uno sguardo intenso ma comunque un po’ distante ed un sorriso velato!
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