venerdì 26 febbraio 2010

Good job man




Ricevo e pubblico l'articolo che il Marco ha scritto in merito alla "trasferta" in Alaska con qualche fotina ... ...


Ken ha lo sguardo un po’ appannato, ma anche il mio non deve essere dei più svegli quando, all’arrivo della Susitna 100 miles, mi offre un passaggio in auto sino ad Anchorage. E’ un veterano di questa corsa e penso sia la migliore guida in grado di descriverla, meglio di sicuro di quello che potrei fare io. Ho cercato di immaginare il suo sguardo, i suoi pensieri, di sentire il suo cuore durante i preparativi della corsa e durante tutto il percorso della Susitna 100 miles, e quello che segue potrebbe essere benissimo il suo racconto, perciò…let’s go.

Il volo da Denver è puntuale; in poco più di 2 ore sono ad Anchorage, Alaska. Noleggio l’auto per una settimana, sono venuto qui qualche giorno prima per rilassarmi un po’ e sistemare le ultime cose. All’aeroporto l’addetto al noleggio insiste per darmi un’enorme pick up con quatto ruote motrici, e solo dopo parecchie insistenze riesco ad ottenere un’auto dalle dimensione più umane. Mi dirigo subito a casa di Rita e Brooks Wade. Li conosco ormai da anni e oltre ad essere gli organizzatori di questa corsa sono degli ottimi amici. Mi ospitano con la consueta cortesia e per qualche giorno farò base a casa loro.
I giorni successivi scorrono rapidi con gli ultimi preparativi come la sistemazione del materiale , la serata del “gear check” , e anche qualche puntata al Moose’s Tooth , una piccola birreria artigianale nella periferia di Anchorage, dove tiro a far tardi con qualche amico. Il giorno della partenza mi sposto circa 80 km a nord ovest di Anchorage, sino a raggiungere il Point Mc Kenzie General Store, una sorta di ristorante/spaccio che sorge ai bordi dell’interstatale, proprio all’inizio della Susitna Valley.


Siamo in 75 sulla linea di partenza. Qui ognuno dichiara in che divisione vuole partecipare, sci, bici o a piedi, in totale libertà. Unico obbligo avere con sé ad ogni check almeno le 15 libbre di materiale obbligatorio. C’è chi lo porta nello zaino, in genere i più veloci fra gli sciatori, chi nelle borse agganciate alla bicicletta, ma la maggior parte lo sistema in una slitta che verrà tirata per tutte le 100 miglia.
Go, go,go, è il grido che segnala la partenza. Parto con calma, lascio che sia il mio respiro a dettare il passo, senza affanni, ed è come fosse la prima volta: il cielo di un azzurro irreale, cespugli bassi, immensi boschi verdi e marroni e neve, neve, neve in ogni forma e foggia. Seguiamo la traccia lasciata dalle motoslitte che costituiscono l’unico modo per muoversi in questi territori, seguendo la pista giusta delimitata ogni tanto da assicelle di legno con un’estremità dipinta in giallo e un piccolo rifrangente che costituirà la nostra guida nella notte. Flat Horn Lake, il primo check point, appare in lontananza: un’enorme distesa ghiacciata, interminabile, sempre battuta da un vento tagliente. Arrivo, segno il mio nome e riparto, cercando di sfruttare le ore di luce residue. Avanti ancora , sino a Luce’s Lodge, seguendo il corso ghiacciato dello Yentna river che scorre sotto i nostri piedi coperto da oltre un metro di ghiaccio. Il crepuscolo sembra non finire mai, fa più freddo ora, mi copro meglio, metto la frontale e continuo a tirare la mia slitta. Nel buio, in completa solitudine, ogni tanto una luce : a volte sono slitte trainate dai cani, con i musher a incitarli, a volte sono altri concorrenti, i primi che già hanno completato il turnaround e stanno tornato indietro. Ti passano accanto nella notte, ti gridano un “good job”, così come faranno tutti gli altri concorrenti che incontrerò, e spariscono di nuovo inghiottiti dal buio. Mi fermo una mezz’ora a Luce’s Lodge e proseguo verso Alexander lake , a poco più di 53 miglia e da lì il percorso verrà rifatto in senso contrario per una buona parte. Ogni tanto si avvicina da lontano il rumore di una motoslitta dell’organizzazione, rallenta vicino a te , ti grida un “allo ok man?” e quando vede che alzi il pollice riparte lasciandoti solo per altre ore. Avanti ancora, con i piedi fradici, il naso che cola , la slitta che ti da uno strappo all’indietro ad ogni ondulazione del terreno .

L’alba è lunghissima, una luce che impiega ore ed ore a crescere in maniera impercettibile fino a diventare di nuovo giorno. Oggi il cielo è nuvoloso, il gruppo del Mount Susitna si staglia sullo sfondo di un cielo grigiastro. Sono di nuovo a Flat Horn Lake, tardo pomeriggio del secondo giorno. Mancano ancora 17 miglia all’arrivo e saranno davvero interminabili: una lunga linea diritta che taglia in due boschi e spazi aperti, e all’inizio della notte sarà incorniciata da una mini aurora boreale che con i suoi rossi e arancioni ritmerà la fatica delle ultime migliaia di passi. All’arrivo, poco dopo la mezzanotte, Rita mi accoglie con un sorriso, con il classico “well done man” e la notizia che non ci sono più posti per dormire nel piccolo lodge. Apro la sacca della slitta, srotolo il materassino e mi infilo nel sacco a pelo per qualche ora di sonno. La prima persona che vedo al mattino è un buffo concorrente che, con un pesante accento straniero, mi chiede un passaggio sino ad Anchorage. Faccio amicizia con questo racer, un italiano e rientro ad Anchorage. Il tempo di cambiarsi, un altro paio d’ore di sonno, poi insieme ci ritroviamo con gli altri concorrenti in un teatro dove , fra una fetta di pizza ai peperoni e una Pepsi, si svolgono le premiazioni. Quando mi chiamano mi alzo un po’ traballante sulle gambe ancora indolenzite, salgo sul palco dove Brooks mi da la fibbia: sono di nuovo un finisher della Susina 100 miles, good job Ken.

Ken esiste davvero. Fa il medico a Denver in Colorado. E’ sposato e ha due figli, Keith e Kenneth jr ed ha partecipato a 10 edizioni della Susitna 100, concludendone 7. E’ grazie a lui, alla sua amicizia, alla sua umanità, oltre che alla complicita di una serata di birre al Moose’s Tooth, che questa Susitna 100 per me non è stata solo una corsa, ma soprattutto un’esperienza di vita che mi porterò nel cuore a lungo.


Thanks Ken, again, good job ...











giovedì 18 febbraio 2010

Mercoledì 17 Febbraio 2010

Atterrato mercoledi' alle 14.50 a Malpensa è rientrato il Marco ... ... ... ad attenderlo al terminal nr.1 in arrivo da Amsterdam un gruppo ristretto di suoi ammiratori/fans! Cristina Fanca Mariangela e Fabio ... ...

Ora goditi il meritato riposo!!!!!

ps.: prossimamente???

martedì 16 febbraio 2010

Martedì 16 Febbraio 2010

Ieri sera sono riuscito a contattarlo telefonicamente ... ... è stanco ma soddisfatto! mi ha promesso che documenterà questo viaggio. Domani rientra in Italia all'aeroporto di Malpensa.
Si è costituito un comitato di benvenuto di tutti i suoi fans ... ... ... in questo mese verranno organizzate delle iniziative/festeggiamenti che comunicherò successivamente!

lunedì 15 febbraio 2010

Lunedì 15 febbraio 2010

Per tutto il fine settimana abbiamo seguito con trepidante attesa l'evolversi della gara ... ... ...

Ora sono le 08.52 e al Marco manca l'ultimo tratto, ormai corre cammina si trascina ... da più di 38 ore, sono circa le 23.00 dovrebbe arrivare a notte fonda!


Sono le 12.22 l'aggiornamento della classifica segnala l'arrivo del nostro campione............


Arrivo alle ore 1.57 di lunedì 15 febbraio 2010 tempo impiegato 40 ore 57 minuti


Complimenti campione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

7° CLASSIFICATO SU
14 ARRIVATI
9 RITIRATI





Sabato 13 Febbraio

La partenza è prevista per le ore 09.00. Per noi sono le 19.00, Cristina lo ha sentito prima della partenza, mi assicura che è tranquillo!


Vai Marco ora inizia il bello.....................

venerdì 12 febbraio 2010

Giovedì 11 Febbraio 2010

Le notizie di oggi sono le seguenti:


"Ciao ieri giornata di acquisti sportivi. Freddo normale -2 / -4. Sta sera check materiali e domani mattina ci spostiamo 70 km a nord."


Be' vedo che il Marco si è rilassato fin troppo visto che si permette anche di fare shopping ... ... Era comunque nelle previsioni anche perchè l'organizzazione della corsa obbliga i concorrenti ad avere un sacco a pelo che raggiunga i -30 gradi (ovviamente in Italia è difficile da trovare)!
Da Cristina ho saputo che c'è tanta neve, non è certo freddo anzi ... La neve potrebbe creare qualche problemino in più alle piste! Spero che al controllo del materiale non abbia avuto problemi! Ma vista la maniacale attenzione che Marco ha per i materiali, non lo troveranno certo impreparato!
Infine ha incontrato l'altro italiano partecipante con cui viaggerà domani. I numeri la dicono lunga sulle iscrizioni ...
74 iscritti di cui 2 Italiani 2 Francesi 1 Canadese ed il resto Americani di cui 54 del posto......
Alaskani?? alaskesi???
Gli abitanti dell'Alaska, un tempo chiamati esquimesi, che nella lingua locale significa mangiatori di pesce crudo, ora preferiscono essere chiamati ciascuno con il nome del proprio gruppo etnico di appartenenza: Athabaschi, Aleuti, Yup'ik.
A presto....

Venerdì 12 Febbraio 2010

Il controllo del materiale è andato bene ... ... ... la temperatura abbastanza calda (-2 -3) potrebbe dare dei problemi, neve soffice! Ora per venerdì è previsto il trasferimento a Wasilla dove sabato parte la gara. La località dista circa 70 km dalla capitale.

Buona giornata

giovedì 11 febbraio 2010

Mercoledì 10 Febbraio

Dopo vari sms scambiati durante la giornata di martedì ricevo finalmente alle 17.30 un sms che mi conferma il suo arrivo....



"Arrivato dopo quasi 26 ore un po' lesso ma con tutti i bagagli, mummia compresa. Qui sono le 7.30 mattutine ma c'è ancora buio. Mo vado a prepararmi la colazione."



Ora almeno lo stress del viaggio è passato ... soprattutto quello di perdere i bagagli!!! Poter affrontare la corsa con le proprie cose (indumenti ... ... ) è importante!!! tutto ciò che è imprevisto in queste circostanze può diventare fonte di grande stress e il Marco non ne ha proprio bisogno! Speriamo che recuperi velocemente il viaggio e il cambio del fuso orario di cira 10 ore ... ... ...
Spero di avere notizie circa la temperatura e le previsioni!
Buona giornata ... ...

Martedi' 9 Febbraio ... ...

Sono le quattro e trenta della mattina, la sveglia suona ... ... ... non perdona ... ... ...

L'appuntamento con Marco è alle 4.55 e non per andare a correre ma neanche per una "tocca e fuga" in montagna!

Dopo mesi di dura preparazione finalmente per Marco è giunta l'ora della partenza per l'Alaska ....

http://www.susitna100.com/


L'aereo a Linate parte alle 7 prima tappa Parigi e poi Seattle e ultima tappa a Anchorage!

Un bagaglio a mano con dieci kili di attrezzatura imperdibile!!!!! Una valigia con attrezzature di tutti i tipi ... ... ed infine una slitta, impacchettata leggera che accompagnerà il Marco per questa avventura!

L'atmosfera in aereoporto è strana siamo abbastanza taciturni, sarà l'orario oppure per Marco inizia un po' di fifa !!!!! (che trasmette a me e a Fabio)

Un rapido saluto e viene inghittito dal check- in ... ...


In bocca al lupo.... (mi raccomando Marco non in bocca all'orso polare....)


_____________Ave Maria___________

_____________Ave Maria___________
Questa preghiera è dedicata a ... ... ...

__SOSTEGNO DI CHI E' MALATO!__

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.

Amen.