lunedì 30 marzo 2009

Inizia l'ultima settimana di Quaresima, sarà sicuramente una settimana intensa, anche se quella precedente non è stata da meno! Sabato sera ci siamo incontrati con le coppie di Fidanzati (qualcuno già sposo) che hanno aderito all' iniziativa di partecipare ad alcuni momenti di riflessione nell'arco dell'anno! Ci ha sorpreso il numero di coppie 10 (dieci) che ha partecipato con molto interesse!
Preghiamo il Signore ed affidiamo la nostra vita di coppia all'azione dello Spirito perchè sia Lui a farci crescere camminare e vivere sempre di più nel Suo amore!
Domenica ritiro conclusivo del corso fidanzati iniziato a febbraio; per molte ragioni è stato un corso faticoso, anche se è stata comunque un'occasione di confronto personale in coppia e la possibilità di conoscere nuove coppie, nuove esperienze! A loro e al cammino che hanno intrapreso va la nostra preghiera!
La settimana inizia con il ricovero del piccolo Alessando per una stupidissima operazione! sarà una settimana impegnativa per lui e per i suoi cari, è già stato altre volte in Ospedale quindi i "camici" bianchi non gli piacciono di certo!
Caro Alessandro,
Maria la nostra mamma
Ti sta sostenendo
ora sei tra le braccia della tua mamma
e del tuo papa
e la madonnina con le Sue braccia accoglienti
Vi sta tenendo in braccio tutti!

venerdì 27 marzo 2009



LA VIA CRUCIS
#La Via Crucis indica la strada tracciata con il Sangue dell’innocente Figlio di Dio e di Maria. La Via Crucis è la via del dolore, della sofferenza e della morte. In Gesù nella sua via crucis noi vogliamo ricordare la Via Crucis di tanti “Cristi”: uomini uccisi nella dignità; donne violate e vendute; bambini uccisi ancora prima di vedere la luce, e bambini violentati, vittime innocenti di carnefici senza pietà; anziani tormentati dalla solitudine e dall’abbandono; malati soli nel pianto di una corsia di un ospedale…E’ questa oggi la passione di Cristo che continua nella nostra storia e che aspetta il conforto di una Veronica o di un Cireneo. Silenziosamente percorriamo attraverso la preghiera la via dolorosa di tanti nostri fratelli e sorelle che vivono il dramma della via della croce nel nostro tempo.

PRIMA STAZIONE
GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE
Gesù è condannato a morte ingiustamente. Lui che non aveva mai fatto male a nessuno. Lui che aveva sempre e solo donato amore. Eppure lo condannano.
Lettura
Dopo averlo arrestato, i giudei condussero Gesù al pretorio di Pilato, perché fosse condannato a morte. Pilato non trovò in lui nessuna colpa e voleva liberarlo. Ma i Giudei gridavano: “ Crocifiggilo”! Disse loro Pilato:”Che male ha fatto?”. Essi gridando ancora più forte, dissero:”A morte! Sulla Croce!”. Pilato, visto che il tumulto della folla cresceva, si lavò le mani di fronte al popolo, dicendo: ”Io non sono responsabile della morte di quest’uomo! Prendetelo voi, e mettetelo in croce “. E consegnò loro Gesù.
Comm.
Spesso noi siamo facili a condannare e giudicare solo forse per antipatia o gelosia. E i “grandi” condannano e uccidono chi ricerca la libertà e la dignità.

SECONDA STAZIONE
GESU’ RICEVE LA CROCE
A Gesù viene caricata sulle spalle la croce sulla quale poi verrà inchiodato. E’ il segno anche della ignominia più vile destinata agli assassini e malfattori.
Lettura
Dopo la condanna a morte, i soldati si fecero attorno a Gesù e gli misero sulle spalle un manto rosso; intrecciarono una corona di spine e gliela posero in capo; gli misero una canna nella mano destra, come uno scettro regale. Poi, piegando il ginocchio lo deridevano dicendo: “Salve, o Re dei Giudei!” . E gli sputavano addosso e lo percuotevano sulla testa. Quando l’ebbero schernito, gli levarono il manto, gli misero sulle spalle una pesante croce e lo condussero via per crocifiggerlo.
Comm.
Quante croci e quanti pesi poniamo sulle spalle degli altri! Soprattutto ai più deboli e indifesi. Perfino ai bambini si caricano pesi insopportabili.

TERZA STAZIONE
GESU’ CADE LA PRIMA VOLTA

Il peso dei nostri peccati e delle nostre mancanze fanno cadere Gesù a terra, sfinito. Ma si rialza: vuole insegnare che tutti possiamo cadere, ma tutti siamo in grado di rialzarci.
Lettura
Il profeta Isaia aveva visto il Salvatore degli uomini carico dei nostri peccati, sfigurato dalle nostre cattiverie, schiacciato dal peso delle nostre colpe. Umiliato e sopraffatto dal peso di tante iniquità, più ancora che sfinito dai patimenti della flagellazione e coronazione di spine, Gesù, cade al suolo privo di forze.
Comm.
Pensiamo a quanti cadono e muoiono sotto il peso di tante situazioni della vita: incidenti stradali, droga, violenza, rapine, ingiustizia.
QUARTA STAZIONE
GESU’ INCONTRA SUA MADRE

L’incontro della madre col figlio rappresenta l’amore più profondo e più vero. Gli occhi si incontrano nella consapevolezza che il dolore è fonte di speranza e di gioia.
Lettura
Il vecchio Simeone aveva predetto alla madre di Gesù i momenti dolorosi della sua passione:” Una spada ti trafiggerà l’anima!”. Maria ricordò quelle parole quando incontrò il suo divin figlio, reso tutto una piaga. Ma accettò questa sofferenza per amore nostro, per contribuire alla nostra salvezza.
Comm.
Quante mamme e quanti figli non possono più guardarsi negli occhi. Non è più possibile questo incontro: bambini non fatti nascere, abbandonati nei cassonetti, venduti per pochi spiccioli…

QUINTA STAZIONE
GESU’ E’ AIUTATO DAL CIRENEO

Anche Gesù trova qualcuno che lo aiuta nel portare la croce. E’ Simone il cireneo, che allieva un po’ la fatica del Signore.
Lettura
I soldati condussero fuori Gesù per crocifiggerlo. E costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene, il quale veniva dalla campagna a portare la croce.
Comm.
Quanti nostri fratelli e amici hanno situazioni di vita pesanti e dolorose. Siamo disposti a portare anche un po’ del loro peso?
SESTA STAZIONE
LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’

Veronica si stacca dalla folla e con un panno di lino asciuga il sudore misto a sangue dalla faccia di Gesù.
Lettura
Il volto del Signore è tutto coperto di sangue, di sputi, di sudore e di polvere. Cosi lo aveva visto il profeta Isaia: “E’ disprezzato come il più miserabile degli uomini, uomo dei dolori, sfinito dalla sofferenza; sembra un lebbroso, umiliato e percosso dalla giustizia di Dio”. Alla vista di questo doloroso spettacolo una donna commossa esce dalla folla, si avvicina a Gesù e terge il suo volto con un candido lino.
Comm.
L’immagine di Gesù sul panno raffigura tanti volti di bambini che sono stati rapiti, abbandonati, dispersi, usati e seviziati.

SETTIMA STAZIONE
GESU’ CADE LA SECONDA VOLTA
Gesù nel cammino verso la morte cade in terra per la seconda volta. Troppo grandi sono i peccati del mondo: l’uomo Gesù è ancora con la faccia a terra.
Lettura
Gesù ha veramente preso su di se i nostri peccati e l’iniquità di tutti gli uomini. Su di lui Dio ha addossato il nostro castigo; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Ma ora la sua anima è triste fino alla morte, le sue forze sono venute meno, ed egli cade sotto il peso del dolore.
Comm.
Forse ciò che pesa di più al Signore e che lo fa nuovamente cadere sono i comportamenti contro i bambini. I cattivi esempi, gli scandali, i soprusi, le violenze, i maltrattamenti.
OTTAVA STAZIONE
GESU’ INCONTRA LE PIE DONNE

Nel cammino verso la morte Gesù incontra alcune donne che piangono sulla sua sorte. Cristo fa capire loro che è necessario invece riconoscere l’urgenza di guardare dentro il proprio cuore.
Lettura
Sulla strada del Calvario, Gesù era accompagnato da molta gente e da alcune donne le quali si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne disse:” Non piangete su di me, ma su voi stesse e sui vostri figli, perché si avvicina il tempo in cui riceverete il castigo per i vostri peccati! Se è così dura la pena che cade su di me che sono innocente, che cosa sarà di voi, che siete nel peccato?”.
Comm.
Ci sembra di partecipare emozionandoci davanti a situazioni di dolore, ma in realtà non ne siamo minimamente coinvolti e, girando l’angolo, dimentichiamo e ritorniamo alla nostra solita vita.
NONA STAZIONE
GESU’ CADE PER LA TERZA VOLTA

Per la terza volta il Signore Gesù cade sotto il pesante legno della croce. E’ il profondo dolore nel vedere rifiutato il Suo amore per noi che lo fa cadere.
Lettura
Gesù sale al Calvario come un agnello innocente, che non oppone resistenza a chi gli da la morte. Lui che non ha fatto torto a nessuno, e non ha mai detto parole di menzogna, porta le colpe di tutta l’umanità e paga per noi peccatori. Ma l’intima tristezza di vedersi abbandonato da tutti, anche dagli amici più cari, è divenuta insopportabile e Gesù ancora una volta si accascia al suolo.
Comm.
Troppo spesso rifiutiamo l’amore di Dio, negandolo agli altri, a quelli più bisognosi e poveri. Lo neghiamo quando non ci accorgiamo di quanti nostri fratelli vivono nell’indigenza, senza un pezzo di pane, senza un lavoro, senza un tetto, accontentandosi dei cassonetti per dormire.

DECIMA STAZIONE
GESU’ E’ SPOGLIATO DALLE SUE VESTI
Arrivato in cima al monte, Gesù viene preparato all’esecuzione. Spogliato dalle sue vesti, attorniato da tanta folla, viene fatto stendere sul legno della croce.
Lettura
Giunti sul Calvario, i soldati diedero da bere a Gesù vino mescolato con mirra, perché sentisse meno il dolore. Gesù lo assaggiò, ma non ne volle bere, per soffrire in piena coscienza fino alla morte. Poi gli strapparono le vesti di dosso, riaprendo con terribile spasimo le piaghe della flagellazione, e se li divisero tra loro, tirando a sorte la tunica
Comm.
Forse spesso siamo proprio noi coloro che preparano la condanna a morte ai nostri fratelli. Li prepariamo spogliandoli della loro dignità di persone, negando i loro diritti, emarginandoli perché non sono dei nostri.
UNDICESIMA STAZIONE
GESU’ VIENE CROCIFISSO

Tutto è pronto per eseguire l’ingiusta condanna. Gesù viene steso sulla croce e inchiodato mani e piedi. Dal quel momento Lui è una cosa sola con quel legno, simbolo della salvezza.
Lettura
Era l’ora terza e lo crocifissero. E sulla croce posero la scritta: ” Gesù, Nazareno, Re dei Giudei”. Con lui crocifissero pure due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. I Giudei che passavano di là e i sommi sacerdoti lo insultavano dicendo:” Hai salvato gli altri, ora salva te stesso! Discendi dalla croce e ti crederemo!”. Ma Gesù ripeteva: “Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno!”.
Comm.
Quanta gente nel nostro mondo è inchiodata sulla croce della propria miseria. E quando noi offendiamo, critichiamo, calunniamo gli altri, non facciamo altro che inchiodarli, spesso con la giustificazione dei nostri diritti.

DODICESIMA STAZIONE
GESU’ MUORE IN CROCE
Gesù muore: ma è un Dio che parla,ci sussurra il suo amore per ognuno di noi, ci dice che noi siamo la cosa più importante per Lui e da questo momento non dobbiamo temere più nulla.
Lettura
Verso mezzogiorno il sole si oscurò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Presso la Croce stava Maria, madre di Gesù, alcune pie donne, e Giovanni. Gesù, vedendoli, disse a sua madre:”Donna,ecco tuo figlio!”. E al discepolo prediletto:” ecco tua madre!”. E da quel momento Giovanni la prese con sé. Poi Gesù gridò a gran voce: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito!”. E, reclinato il capo, spirò.
Comm.
Quante croci intorno a noi, quanti crocefissi nella loro malattia, solitudine, povertà. E noi continuiamo ad uccidere, la pena di morte ancora crediamo sia giustizia.
TREDICESIMA STAZIONE
GESU’ E ‘ DEPOSTO DALLA CROCE
La mamma riprende sulle braccia suo figlio. Ancora un incontro d’amore, ancora un momento di tenerezza profonda e dolorosa, un essere tutt’uno con quel corpo straziato.
Lettura
Si era alla vigilia della festa di Pasqua. I Giudei chiesero a Pilato che fossero spezzate le gambe ai condannati e ne venissero tolti i corpi, perché non rimanessero esposti in quel giorno solenne. Un soldato, avvicinatosi a Gesù, e visto che era già morto, non gli spezzò le gambe, ma con un colpo di lancia gli trafisse il cuore, e subito ne uscì sangue ed acqua. Poi gli amici di Gesù vennero e staccarono il suo corpo dalla croce.
Comm.
Siamo capaci noi di sostenere fra le braccia i nostri fratelli e amici? Quante persone hanno bisogno di sentire una mano amica sulla spalla, un sorriso che consola, un gesto che rialza. E’ la nostra solidarietà e il nostro aiuto.

QUATTORDICESIMA STAZIONE
GESU’ E’ POSTO NEL SEPOLCRO

Gli amici depongono dalla croce il corpo di Gesù e lo mettono dentro una tomba. Sembra tutto finito, tutto compiuto. Non resta che ritornare alla vita di prima. Lui non c’è più. Ma…
Lettura
Giuseppe d’Arimatea chiese a Pilato il permesso di seppellire il corpo del Signore . allora prese il corpo di Gesù, lo avvolse con aromi in un bianco lenzuolo, e lo collocò in un sepolcro nuovo scavato nella roccia, poi chiuse il sepolcro, rotolando una grossa pietra all’imboccatura. Vennero pure i capi del popolo, sigillarono il sepolcro e vi misero un picchetto di guardia.
Comm.
Anche per noi sembra tutto risolto quando, dopo aver fatto un piccolo gesto di elemosina, ci sentiamo a posto e ritorniamo alla nostra solita vita. Quante persone lasciamo nella tomba del loro dolore e dell’ingiustizia. Ci sentiamo a posto perché non è compito nostro. Ma…

QUINDICESIMA STAZIONE
GESU’ RISORGE DA MORTE.

Gesù’ è il mio fratello che vive nella gioia
Lettura
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, le donne si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro:”Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato”.
Comm.
Alla fine della morte non vi è la morte, ma la vita. Alla fine del servizio non vi è il fallimento, ma la risurrezione. Alla fine del cammino dei discepoli vi è la festa della vita. Servire significa vivere non più di sé, ma di Cristo, è rinunciare a voler accaparrare tutto per se stessi. Servire la vita che viene dall’alto è ricevere se stessi e gli altri ogni mattina come un dono di Dio. E’ meravigliarsi di questa vita che germoglia nella primavera nascente. E’ impegnarsi a vivere e a far vivere una vita che vale la pena di essere vissuta.

mercoledì 25 marzo 2009

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE ...

+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe.


La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.


Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”.


Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.


E l’angelo partì da lei.


Parola del Signore.







"Come è possibile?" "Nulla è impossibile a Dio!"

Impariamo da Maria,

affidiamoci a Lei nella preghiera

con la consapevolezza della potenza misericordiosa del Padre,

Questa certezza sia la nostra forza e la nostra speranza.

"Nulla è impossibile a Te o Padre!"


martedì 24 marzo 2009

Toccata e fuga

E’ domenica sono circa le 20,00 e finalmente la giornata si conclude; sono stanco ma soddisfatto, oggi è stata proprio una bella giornata! e come dice il proverbio “quando il gatto non c’è i topi ballano” … infatti il nostro Guru sabato e domenica era impegnato quindi per la nostra preparazione è stato un week end di relax … … Domenica abbiamo deciso con il Fabio di andare a sgambare un po’ sul Cornizzolo, assente Urium leggermente infortunato . La sveglia è sempre la solita partenza alle 5 e via verso Civate la giornata è serena, secca e fredda il termometro della macchina si aggira tra -1 e +1.


Alle 6.15 siamo pronti a far partire il cronometro, maglia maniche lunghe, zainetto acqua kway e bastoncini. L’inizio come sempre, è un po’ faticoso, occorre concentrarsi, spezzare il fiato e scaldare le gambe, sono anche distratto dalla macchina fotografica e dalla voglia di imprimere nelle immagini le sensazioni e le emozioni ed i sentimenti che ti passano per la testa … …

L’ alba che ti da’ calore alla partenza, la vista imperiale del Resegone innevato che domina davanti a noi.


Con il Fabio ormai c’è una bella sintonia ed affiatamento, il passo è lo stesso; il sentiero lo conosciamo molto bene, e la salita è meccanica, non ci sono dubbi sulla direzione da prendere; malgrado ciò si scoprono sempre nuovi particolari lungo la strada!






In un’oretta abbondante giungiamo al rifugio Consiglieri, tempo di una bevutina e via siamo in cresta ed ora si prende il sentiero che scende nel versante opposto in direzione del rifugio terz’Alpe abbiamo già fatto circa 800 metri di dislivello.


Ora dopo la prima parte abbastanza impegnativa in salita ci aspetta un po’ di rilassamento in discesa e mi sento ormai pronto a sostituire il guru, sento la responsabilità di CAPO GITA; “Si” mi ergo a consigliere particolare del Fabio “ho una missione, accompagnarlo lungo la strada!” penso: “lo devo avvisare che il ghiaccio sul fondo potrebbe essere pericoloso in discesa!” - allora con l’affetto di un buon padre di famiglia gli segnalo di stare attento … …
Ma … come spesso capita in queste situazioni , dove ti vuoi improvvisare qualcosa che non sei (Il guru è insostituibile!)
Via prendo una lastra di ghiaccio e con un capitombolo rozzo e goffo mi accascio a terra!

Davanti agli occhi sbigottiti e smarriti del mio compagno di cammino! Mi rialzo prontamente per evitare un ulteriore figura di …. Dolorante ma pronto a rispondere al Fabio “No tranquillo non mi sono fatto niente!” (immaginate 80 kg di salame che cadono a peso morto su ghiaccio sassi e terra dura non sono certo un toccasano per l’osso sacro e il sederino!)
Riprendiamo prontamente la discesa ed intorno alle due ore siamo a valle al Rifugio Terz’Alpe siamo scesi di 400 metri dentro un bosco fitto con tracce di neve dovute all’esposizione a nord, difatti la temperatura si è raffreddata.


Non c’è tempo per riposare bisogna risalire in direzione dei Corni di Canzo. La salita parte subito molto ripida ma la vista di un gruppo di persone che sale ci invoglia ad aumentare il passo per superarli ; arriviamo alla sella dove il sentiero si biforca in due direzioni a destra verso i Corni, sono proprio sopra di noi, e a sinistra verso la cresta che ci riporta in direzione del monte Rai. Qui come da dettagliate indicazione del nostro guru incontriamo tracce di neve e di ghiaccio fino ad arrivare alla cresta, dove però il sentiero è un po’ scoperto ma pulito.


Il panorama a questo punto si apre a 360, è veramente spettacolare! Tantissima neve, vette in tutte le direzioni Monte Rosa gruppo delle Grigne Resegone a fianco i Corni e il Monte San Primo e più in la vette molto piu’ alte verso lo Spluga la zona della Bergamasca del Bresciano e Valle D'aosta.


Tempo di scattare qualche foto superare la zona esposta in cresta, attraversiamo un lungo tratto esposto a nord nella neve ancora ghiaccia, occorre seguire le impronte lasciate da altri per evitare di sprofondare o di scivolare giù.



Ora siamo intorno alle tre ore non c’è il tempo per salire sul monte rai e neppure per raggiungere la croce del Cornizzolo, raggiungiamo ancora il rifugio Consiglieri. Il tempo stringe la giornata è lunga e la Messa ci aspetta, quindi prendiamo decisamente la discesa e tra un fastidio alle ginocchia un dolorino alla caviglia arriviamo all‘ Abazia di S.Pietro dove finalmente incontriamo qualche persona che sta salendo, facce un po’ incredule gente affannata lungo la salita che ti guarda per elemosinare un incoraggiamento, che vorrebbe chiederti quanto manca che ti saluta calorosamente e che forse piu’ semplicemente si chiede come mai a quall’ora del mattino c’è gente che sta già scendendo.



Torniamo alla macchina e dopo qualche minuto per cambiarsi via in autostrada per ritornare in tempo a casa .
Quattro ore di cammino milleduecento metri di dislivello per circa una quindicina di chilometri e tante belle emozioni, sentimenti scambio di battute lunghi silenzi con un compagno di strada unico come il Fabio.

Ora è tardi sono le 20.20 è ora di andare quasi a dormire, stanco, molto stanco ma soddisfatto e infinitamente riconoscente al Signore di averci donato una giornata così bella! Grazie Fabio … …

martedì 17 marzo 2009


Mt 6,16-18

"E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che si assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà".


DIGIUNO. Esercizio di ascesi? Prova di forza con se stessi? Scelta razionale o sofferto obbligo spirituale? Il digiuno quaresimale è qualcosa di più. È "un atto d'amore verso noi stessi", così come la preghiera è un atto d'amore verso Dio e l'elemosina un atto d'amore verso gli altri.


Preghiera, digiuno ed elemosina: i tre aspetti che caratterizzano la Quaresima.Sono tre momenti che la Chiesa ci invita a vivere in questo periodo liturgico della Quaresima, in preparazione alla Pasqua. Questi tre modi di approfondire il nostro rapporto con Dio sono già conosciuti nell'Antico Testamento. Gesù stesso fa riferimento a questa tradizione vivente. La preghiera, è indirizzata verso Dio, il digiuno è indirizzato a noi stessi, aiuta a controllare noi stessi, quindi è un atto di amore verso noi stessi, e l'elemosina è un atto di amore verso l'altro. Come ci sono i peccati contro Dio, contro noi stessi, e contro gli altri, così questi tre modi di approfondire la nostra spiritualità che la Chiesa propone nel tempo di Quaresima, riguardano il rapporto con Dio, con gli altri, e con noi stessi. Il digiuno è collegato a queste tre dimensioni.


Certamente, il digiuno riveste un valore anche a livello, pagano, naturale, fuori dalla religiosità. In questo senso, il digiuno è uno sforzo per approfondire la virtù, quindi controllare se stessi. Nell'etica pagana, stoica, c'è l'idea di digiunare per non essere sotto il dominio delle passioni. Il digiuno è una pratica ascetica che aiuta a controllare se stessi. Nel contesto cristiano, però, il digiuno non ha lo stesso valore come nell'etica pagana, dove il digiuno è solo una pratica per la salute o qualcosa per se stessi. Per noi il digiuno ha soprattutto una dimensione cristologica, dunque una dimensione teologica, del rapporto con Dio. I pagani dicevano plenus venter non studet libenter: significa che quando uno mangia troppo, la sua capacità contemplativa diminuisce. Questo è vero. Infatti, se un uomo è troppo legato alle cose che accadono all'esterno, perde la capacità di percepire Dio. Per questo, la qualità della nostra preghiera, del nostro rapporto intimo con Dio e la capacità di sentire la Parola di Dio esigono qualche digiuno, il silenzio, qualche momento per mettere da parte tutte le cose che attirano l'attenzione.


Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa ha ridotto le pratiche del digiuno, anche il digiuno eucaristico è stato ridotto a soltanto un'ora. Nel passato, quando le cose non andavano bene, si pensava che occorresse un po' più di preghiera, un po' più di rigore, un po' più di digiuno. La Chiesa ha poi scoperto che, talvolta, questo rigore era vissuto in maniera troppo orgogliosa, cioè affermando che si era migliori degli altri, facendo tutto con le proprie forze. La Chiesa ha, perciò, voluto ridurre il digiuno per assicurare che tutto ciò che è fatto è motivato dall'amore e non per la lotta con se stessi, non in maniera pelagiana, dove tutto dipende dalle nostre forze. Per questo motivo, la Chiesa ha ridotto le pratiche ascetiche e ha avvertito che esiste il pericolo dell'orgoglio spirituale, il quale distrugge la comunità e l'unità. Il digiuno è importante, la Chiesa non lo ha tolto, però lo ha limitato un po' per lasciare più spazio per ciò che è dato in una maniera silenziosa, per dare più spazio alla gratuità, per compiere opere buone non perché sono obbligati, ma perché vogliamo esprimere il nostro amore per Dio.

lunedì 16 marzo 2009

STA ARRIVANDO LA PRIMAVERA ... ...

Dopo un inverno pieno di neve e di temperature freschine ...
in giardino con le prime giornate scaldate dal sole si vedono già i risultati!!!
E' la Vita che rinasce ... ...









Ieri trasferta a Sotto il Monte per provare il percorso un po' impegnativo in previsione della Maratona dei Colli Euganei il 5 aprile 2009!

La giornata è calda, la corsa impeccabile come organizzazione partecipazione e ristori; non c'è che dire percorso veramente bello!

Alterna sentieri a sterrati ad asfalto in un continuo sali e scendi interminabile!

Come al solito vale la teoria "si salvi chi puo'" Il nostro bravo Tassista lo perdiamo al primo chilometro mentre io Marco e Fabio ci si perde e ci si riprende nel percorso raggiungendo il traguardo con qualche minutino di distacco uno dall'altro!

Nel pomeriggio qualche dolorino si sente ... ...

lunedì 9 marzo 2009

Davanti alla Croce ...

Davanti alla croce ... ...

I pensieri corrono veloce
si susseguono vertiginosamente
preoccupazioni, tensioni paure ...
a fatica mi dispongo in atteggiamento di silenzio e di ascolto!

Sei qui davanti a me
le Tue braccia sono aperte!
Accoglimi.
accettami per quello che sono
con le mie debolezze
con il mio cuore sordo
con il mio atteggiamento chiuso egoista!


da quella croce mi hai sussurrato:
"Apri il tuo cuore al Padre mio,
la tua vita cambierà.
Accogli il seme della Mia Parola,
darà frutto in te.
Fai silenzio dentro e fuori di te,
riuscirai ad ascoltare ciò che ti voglio dire!
Costruisci dei rapporti autentici,
instaura delle relazioni durature e vere!
Nell'incontro con il tuo prossimo
ci sono Io!
Mi sono donato a te fino alla fine
ho dato la mia vita per te!
Ora sei chiamato a vivere lo stesso amore del Padre mio
sei chiamato a fare esperienza di questo amore verso il prossimo.

Affidati a Maria
la mia la tua e la nostra mamma
ci ama di un amore pieno!
è rimasta ai piedi della mia croce
ha sofferto con me!
mi ha sostenuto
ha condiviso con me
la missione di redenzione!

Vieni,
avvicinati a me,
lasciati abbracciare,
lasciati accarezzare,
lasciati amare,
non avere paura
Io sono con te per sempre."


Grazie Gesù!

venerdì 6 marzo 2009

Oggi è 1° venerdi' di quaresima e la Chiesa Ambrosiana chiede ai fedeli adulti il digiuno. La preghiera la penitenza sono fortificate dal digiuno! Offriamo il nostro digiuno e la nostra preghiera a sostegno di coloro che sono nella sofferenza; nella malattia!
Chiediamo a Cristo Re della Vita, Signore che ha dato valore e risposta alla nostra sofferenza, di sostenere aiutare confortare coloro che sono in ospedale proiettati verso un orizzonte molto incerto!



Giorno aneucaristico

La sfida è di essere discepoli e testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo, in particolare nei riguardi dei valori e delle responsabilità che oggi la famiglia vive. Questa, infatti, è “crocevia” necessario e privilegiato della vita della Chiesa e della società.
Desideriamo che le famiglie, segno e strumento dell’amore di Dio tra noi, si sentano coinvolte e impegnate a rendere un vero servizio all’uomo: vivendo l’amore attraverso il reciproco dono di sé nella vita concreta d’ogni giorno e valorizzando le molte occasioni di comprensione, di pazienza, di generosità e di perdono richieste in una vita familiare, potranno aprirsi a una più intensa solidarietà verso altre famiglie e persone in difficoltà.
Il Percorso pastorale vuole aiutare le famiglie a uscire da se stesse, da forme di egoismo e di ripiegamento individualistico e da forme di eccessiva preoccupazione dei propri interessi; vuole aiutarle ad aprirsi a un’attenzione più grande nei confronti di persone che abitano accanto a loro, ma che spesso vengono ignorate, in un clima di indifferenza e, a volte, di chiusura e ostilità. Concentrando l’attenzione sulle famiglie ci sta a cuore non solo la comunità cristiana in cui esse sono inserite, ma anche la comunità civile, il cui tessuto sociale è oggi attraversato da nuove forme di povertà e di disuguaglianza, che i cristiani per primi non possono né ignorare né tollerare.
(Card. Dionigi Tettamanzi)

giovedì 5 marzo 2009

E' ARRIVATA ... ...

Finalmente sabato dopo 8 mesi è arrivata la Madonnina da mettere nella grotta in giardino! E' proprio bella, di color bianco piccolina, molto modesta! Lo sguardo rivolto verso il basso ...


Ave o Maria,


lunedì 2 marzo 2009

E' iniziato il periodo di Quaresima! nella liturgia della domenica, abbiamo partecipato al rito delle ceneri! abbiamo chinato il nostro capo davanti a Cristo alla Croce al tabernacolo e alle parole Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai", abbiamo risposto "me ne ricorderò!" .
Ora con questo atteggiamento di umiltà di disponibilità e di riscoperta dell'essere "Creature amate" e "Creature che amano"; iniziamo questo cammino di conversione, accompagnati dalla preghiera dal silenzio dal pentimento dalla penitenza certi e riconoscenti per il suo amore salvifico!
Oggi lunedì della prima settimana il Vangelo ci propone le Beatitudini, ci indica chi è beato nella logica di Dio Padre, e noi cosa pensiamo ? dove siamo? di fronte a questa situazioni ci sentiamo Beati? Vediamo la beatitudine del nostro prossimo? qual'è la nostra logica?
Chi più dei santi ha incarnato questo Vangelo!
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 5, 1-12a
In quel tempo. Vedendo le folle, il Signore Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: /
«Beati i poveri in spirito, / perché di essi è il regno dei cieli. /
Beati quelli che sono nel pianto, / perché saranno consolati. /
Beati i miti, / perché avranno in eredità la terra. /
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, / perché saranno saziati. /
Beati i misericordiosi, / perché troveranno misericordia. /
Beati i puri di cuore, / perché vedranno Dio. /
Beati gli operatori di pace, / perché saranno chiamati figli di Dio. /
Beati i perseguitati per la giustizia, / perché di essi è il regno dei cieli. /
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

_____________Ave Maria___________

_____________Ave Maria___________
Questa preghiera è dedicata a ... ... ...

__SOSTEGNO DI CHI E' MALATO!__

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.

Amen.