mercoledì 29 luglio 2009
Tu ed io ... ...
tu ed io … …
soli con noi stessi
errando per monti!
siamo partiti … …
Un pesante fardello ci ha accompagnato
l’occorrente per vivere … …
I nostri affetti, i nostri cari
con un po’ di malinconia!
Tu ed io … …
Pensieri sorrisi gioie sofferenze
ci hanno seguito lungo il cammino
tu ed io … …
noi immersi nel creato
immagine del creatore
noi così piccoli unici
pensati voluti e amati da Te
ancor prima che queste cime esistessero!
Tu ed io … …
insieme abbiamo faticato
insieme ci siamo abbattuti, persi …
E insieme ci siamo ritrovati!
Insieme abbiamo gioito
insieme abbiamo avuto paura …
E insieme ci siamo fatti coraggi!
Di fronte al pericolo
abbiamo in silenzio pregato
nel segreto del nostro cuore
tu per me
ed io per te … …
Quanta strada abbiamo percorso!
insieme abbiamo raggiunto la meta …
la gioia la stanchezza ci ha fatto piangere!
Quanti dolori e quante piccole ferite … …
Ma pieni di una grande soddisfazione:
aver condiviso insieme
due meravigliose giornate …
avvolti dentro un ambiente
così imponente, misterioso, aspro, duro
Noi … …
uniti da un amore
che cerca umilmente di fare spazio a Te o Padre
che cerca come l’aquila
di prendere il volo per unirsi a Te.
(Mari&Reni 26/07/2009)
martedì 28 luglio 2009
auguri Stefi ... ...
Auguri!!!!!!!!!!!!!
A te Stefania un augurio lieto ...
dieci anni son passati
cresci cresci ma sei sempre "la piccolina"
Sei un trattorino in montagna
al mare un pesciolino ... ...
sei il nostro grande tesorino ... ...
Maschera di bellezza alla banana
venerdì 24 luglio 2009
Abbiamo incontrato un angelo … … …
E’ mercoledì 22 luglio sono le nove del mattino e il cielo si sta chiudendo: le nuvole che dall’alto dei 2500 del rifugio Pedrotti si vedevano a valle stanno piano piano risalendo, si stanno impossessando di queste torri, di questi imponenti colossi che inesorabilmente si stanno sgretolando!
Massi, rocce, sassi e terriccio che giorno dopo giorno la neve e l’acqua portano a valle … … … un gigante che lentissimamente si sta muovendo!
Al rifugio chiedo qualche informazione sul sentiero. Il gestore mi avvisa che per via delle grandi nevicate di quest’inverno e dei forti temporali dei giorni precedenti ci sono state delle frane e a volte il segno che indica il sentiero si perde, le poche informazioni non sono ne chiare ne dettagliate; oltretutto non sappiamo se al passo troveremo ancora neve!
Insomma la situazione sembra un po’ poco rassicurante, siamo tesi e anche se cerchiamo di evitare di esprimere questi sentimenti, ce li trasmettiamo a vicenda!
Affrontiamo il sentiero che sale a fianco di un letto di torrente ora asciutto ma che ha scaricato le nevi accumulate in tutto l’inverno! Le nuvole che salgono dalla valle stanno chiudendo la visuale, non sono certo minacciose, ma non ci lasciano granché della vista panoramica! Intanto il sentiero sale ripido tra sassi ed erbusti , il passo è comunque costante, siamo concentrati, bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi! Ad un certo punto mentre mi giro per incontrare con lo sguardo Mariangela vedo in lontananza una persona che sta salendo per lo stesso sentiero. In un attimo l’umore cambia, non siamo soli a salire c’è qualcun altro con cui affrontare questa difficoltà! Ora il sentiero si perde su di una sassaia appena franata, molto ripida, il passo rallenta e con l’aiuto dei bastoncini si cerca il punto dove appoggiare il piede per non scivolare e l’ orma di precedenti persone passate! Riusciamo a passare questo punto difficoltoso lungo circa trecento metri e intanto quell’uomo ci ha raggiunto!
E’ un signore molto distinto sui cinquant’anni, scambiamo qualche parola, anche lui fortunatamente deve arrivare alla malga Spora, ci avvisa che il percorso è molto duro e impegnativo sono circa 800 metri di dislivello.
Ad un certo punto rischiamo addirittura di non trovare più il sentiero perché il segnale era stato cancellato dalle rocce molto probabilmente dall’acqua che con la sua forza si porta via tutto!
“Stiamo rallentando troppo la salita e se il percorso è tutto così non so se riusciremo ad arrivare”: quando si è stanchi è facile farsi prendere da brutti pensieri e cadere nello sconforto!
Ma avviene una cosa stranissima che si ripeterà altre volte fino al passo … … … vediamo in lontanza quell’uomo che con un cenno ci avvisa di aver ritrovato il segno del nostro sentiero, ci aspetta, lo raggiungiamo, lo ringrazio e ripartiamo, lui sempre molto discreto scambia solo qualche parola!
Ora il sentiero, passato il letto del torrente, si inerpica lungo la costa della montagna, molto ripida ed esposta con piante e radici che ci aiutano nella salita. In pratica quasi ci arrampichiamo!
Ad ogni tratto che saliamo come un faro che indica il percorso c’è lui. “Che strano!” “perché ci aspetta?“ mi domando, “Forse ci ha visto in difficoltà, forse preferisce salire in compagnia anche se non sembra un chiacchierone, difatti non scambia alcuna parola con noi se non per rispondere a qualche mie domanda ”
Sono però sempre più convinto che se non ci fosse stato lui … … Raggiungiamo un pianoro molto verde, riusciamo a riprendere il fiato, poiché il sentiero ora è molto più dolce. Riesco a scambiare ancora qualche parola ci dice di essere in vacanza ad Andalo, è partito da Molveno e passando per la malga Spora ritorna a Andalo. Ha una bella macchina fotografica al collo, deve essere sicuramente un appassionato di fotografia ma peccato che non è certo la giornata giusta per scattare!
Siamo nell’ultimo tratto dal passo, Mariangela è stanca e alla vista del nevaio si deprime ancora di più! Tiriamo fuori velocemente i ramponcini e ripartiamo su questa lingua di neve che ripida risale verso il passo. Il nostro compagno di viaggio però lo vediamo perdersi tra la nebbia lungo il nevaio.
La salita è lenta, cerchiamo di stare vicini alle rocce ma perdiamo la traccia del sentiero che invece di proseguire sul nevaio si inerpica sulle rocce, ma noi non ce ne accorgiamo e continuiamo sul nevaio fino ad arrivare ad una parete rocciosa alta una ventina di metri che ci impedisce di raggiungere il passo! “Che facciamo?” Le nuvole coprono completamente la visuale e noi non sappiamo da che parte salire … i segni del nostro sentiero non ci sono più!
Siamo stanchi, afflitti, quasi disperati abbiamo completamente perso la concentrazione, siamo bloccati … … cerchiamo di salire a fianco per una ripida cresta erbosa … … Mariangela nello scivolare si scortica una gamba!
Ad un certo punto una folata di vento più forte spazza momentaneamente via le nubi e scorgiamo sul passo il nostro “Angelo” ! E’ li sù che da un po’ di tempo ci sta aspettando, si è accorto che siamo in un punto dove non saremmo riusciti mai a salire. Ritorna sui suoi passi, ridiscende il sentiero che aveva appena fatto e ci indica il punto dove farci risalire!
Lo raggiungiamo , lo ringrazio e lui con quello strano sorriso molto discreto annuisce! Siamo finalmente al passo, si apre la vista sulla valle della malga! È molto bello peccato che le nuvole ci hanno privato della vista del panorama fino a qua! Nella discesa scopro che arriva da Brescia, gli chiedo ancora qualche informazioni sul prossimo tratto che dobbiamo affrontare, ci rassicura che il peggio è passato! Arriviamo finalmente alla Malga Spora! Il tempo di togliere un attimo lo zaino e il nostro compagno di camminata è svanito! Neanche il tempo di ringraziarlo di scambiare qualche battuta! Ci sediamo per mangiare qualcosina sono le 12.15 dobbiamo recuperare un po’ le forze per proseguire …
In lontananza sul sentiero che scende ad Andalo lo vedo … lo saluto con il pensiero e lo ringrazio!
Dopo aver mangiato qualcosa ci riprendiamo, l’umore torna sereno, scambiamo quattro parole, tutti e due ci accorgiamo di aver provato la stessa stranissima sensazione, le percezioni raccontate da Mariangela sono le stesse che avevo provato io: abbiamo incontrato un Angelo che ci ha accompagnato per un tratto del sentiero… un angelo discreto, attento con uno sguardo intenso ma comunque un po’ distante ed un sorriso velato!
sabato 11 luglio 2009
SAN BENEDETTO DA NORCIA
lunedì 6 luglio 2009
Ad un passo dalla vetta ... ...
Sono le cinque la sveglia suona! È ora di alzarsi e di prepararsi per una bella sfacchinata mattutina. La notte al rifugio Nicola non è stata tra le più tranquille. Il caldo la pioggia della notte hanno infastidito il riposo. Alle 5.30 siamo pronti a partire, un piccolo disguido ci fa ritardare la partenza di una mezz’ oretta, decidiamo di cambiare il programma, in quanto l’anello del Campelli prevede circa un quattro orette di camminata, con il rischio di tornare troppo tardi! L’alternativa è la salita alla cima Zuccone Campelli dalla nostra parte cioè dai piani di Artavaggio (dalla parte dei Piani di Bobbio c’è la possibilità di salire con una ferrata molto difficile).
La mattina è molto limpida e fredda, partiamo un po’ coperti, maglia maniche lunghe e giacca antivento.
L’alba è stupenda, il Sodadura, le Grigne e il Resegone
sono ancora lì con colori completamente diversi da ieri, prevale il rossore del sole che annuncia alle cime che sta nascendo! L’ondata di nuvole di vento e pioggia che ci ha aggredito nella serata non hanno portato via niente … …
Il sentiero parte dal rifugio in direzione dell’anello del Campelli in direzione del passo dei Mughi; l’erba è fresca e umida, il profumo di montagna è frizzante, le mani sono gelate ed ognuno cerca in silenzio di prendere ritmo e riscaldarsi …
Si sale e alle nostra spalle attorniato da qualche nuvola ci lasciamo la Cima Piazzo con le sue curve erbose alternate a torri dolomitiche, con qualche residuo di neve. Dopo una quindicina di minuti il sentiero si divide a dx per i Mughi mentre a sinistra si inizia a prendere quota su un sentiero che corre parallelo al sentiero basso. Ad un certo punto riusciamo a scorgere un camoscio e poi un altro! Ci fermiamo, loro ci hanno già visti ma non si spaventano, sono lontani “giocano in casa” è il loro territorio!
Ci scrutano dall’alto della cresta, sono in posizione predominante, sono superbi, hanno un portamento maestoso! Sono curiosi ma al nostro avvicinarci si allontanano! Non ci sarà mai un incontro ravvicinato; ma la sola vista in lontananza ci crea una certa emozione!
Continuiamo il nostro cammino, ora più attenti! Abbiamo la curiosità dei bambini, cerchiamo tra le rocce sulle creste in qualche pianoro la vista di qualche altro camoscio.
Il sentiero ora ha raggiunto circa i duemila metri, si passa in punti molto esposti e ci troviamo di fronte alla vetta dello Zuccone, è come un anfiteatro, roccioso ricurvo con scorci di ripide sassaie che si buttano a valle! C’è ancora qualche nevaio che con le forti nevicate della stagione probabilmente non si scioglierà in tutta l’estate.
In questo tratto esposto Fabio apre il sentiero Dado lo segue e ultimo sono io … dopo qualche tratto Edoardo si accorge che ho rallentato e non certo per stanchezza, un senso di paura e di inquietudine mi prende, mi avvolge e mi stringe lo stomaco! Mi accorgo che il passo è più confuso meno sciolto, ho paura! E’ una sensazione abbastanza fastidiosa, la mente non più concentrata e serena corre velocemente, pensieri più o meno angoscianti si susseguono!
Sicuramente sono anche dovuti al periodo di controlli in ospedale; “si” sicuramente, il controllo annuale post operatorio che mostra ancora passaggi da sto “ombrellino” mi ha condizionato!
L’ultimo tratto prima di giungere in cresta è un bellissimo pianoro erboso, il sentiero si è spostato sul versante opposto mentre camminiamo la vista si apre sulle grigne. Arrivati in cresta la vista è stupenda ! Siamo arrivati ad un ‘antenna e la croce è davanti a noi a circa cinquecento metri proseguendo sulla cresta!
Ora la questione è un po’ più problematica, siamo esposti da tutte due le parti! Camminiamo su questo sentierino largo 50 cm e a destra e sinistra il vuoto… mi fermo! Da un lato il versante da cui siamo saliti e dall’altro si vede il rifugio Lecco i piani di Bobbio le Grigne il Pizzo dei Tre signori … … stupendo ma non riesco a godere in pieno del panorama mozzafiato sono più attento a percepire il terreno che sento sotto i piedi… le mani sono gelate e sudate, nei punti dove il sentiero scende, mi siedo! Devo sentire ancora di più la presenza della terra. Ora penso proprio di dovermi fermare, Fabio e Dado proseguono arrivano proprio sotto la guglia dove è costruita la croce ma preferiscono anche loro tornare indietro, non siamo attrezzati e quei pochi metri di catene diventano insuperabili! Nessun problema, non si può rischiare, siamo consapevoli che “il gioco non vale la candela” .
Raggiungono il punto dove mi sono seduto, beviamo un po’ d’acqua e dopo aver ammirato il panorama ripartiamo per scendere, il sentiero in discesa è piacevole, siamo comunque soddisfatti di “non aver raggiunto la vetta” per qualche metro. Mi accorgo che aver comunicato ai miei due compagni di camminata la mia paura ne ha condizionato la scelta! La paura è contagiosa ed è una sensazione che si trasmette … … Scendiamo velocemente per il sentiero da cui siamo arrivati e ad un certo punto ci troviamo di fronte ad una marmotta che ci guarda curiosamente! È grossa ha un pelo marroncino chiaro è simpaticissima! È li a un metro da noi il tempo di muoversi per cercare la macchina fotografia ... “ e via!” la marmotta scappa … … …
Ancora qualche minuto e siamo al rifugio, tre orette scarse di divertimento e di forti emozioni ...
venerdì 3 luglio 2009
3 Luglio 2009
mercoledì 1 luglio 2009
51e Course des 100km de Bienne
Sono fiero di averti conosciuto e di aver corso con te! Buona corsa e in bocca al lupo per le prossime!
Grazie, Mauro ...
La giornata stupenda ci fa gustare ,subito dopo la dogana, le bellezze del canton ticino, il lago di LUGANO l'ordine e la pulizia delle valli adiacenti, i limiti di velocità non ci preoccupano più di tanto, con la doblo di ROBERTO il ritmo e quello del lungo lento.
FINALMENTE una sosta è ora di pranzare fare il pieno di carboidrati ,un autogril caratterisico con tanto di mucche tipo milca ci aspetta, qui cominciano i primi problemi con la lingua, per chiedere una pasta in bianco sembro un traduttore per sordomuti, mi viene in aiuto MARIO
che in perfetto inglese risolve tutto.
Arriviamo a BIENNE nel primo pomeriggio, la corsa parte alle 22,00, la partenza è alla periferia piuttosto bruttina, quindi abbiamo tutto il tempo per sbrigare le formalità dell'iscrizione e riposarci sdraiati sul prato del campo sportivo.
SEMBRA di stare in un campeggio, tende, camper, roulot furgoni la fanno da padroni nella lista degli iscritti ho visto pochissimi italiani ,mi hanno detto che questa è la più antica 100km d'Europa è alla 51 edizione.
Si avvicina il momento di partire la preparazione è quella di sempre anche l'indecisione, maniche lunghe o corte? bermuda o pantaloncini?
Ma si fortunatamente ho i miei assistenti in bici male che vada...........
Le bici partono 20 minuti prima le ritroverò al 20km, tutto è pronto un sacco di bandiere sventolano,quella italiana non c'è , sono stato propio stupido non l'ho portata , le ultime indicazioni dello spiker sono in tutte le lingue tranne quella italiana, lo sparo da inizio alla gara.
ATTRAVERSIAMO tre cittadine illuminate a giorno con tanto di gente assiepata dietro le transenne, al grido di OP OP OPOP di caraffe di birra in mano ci incitano e ci applaudono,non è mica MILANO, al primo ristoro mi vedo ragazze che con il vassoio in mano mi vengono incontro
per offrirmi cioccolato, poteva mancare in svizzera, biscotti eccc ecc ecc CHE SERVIZIO.
La corsa è nervosa un pò di saliscendi mi affaticano più del previsto,correre di notte è stupendo quando entriamo nel bosco il cielo stellato mi rapisce mi ricorda il planetario che ho visitato alle elementari,la luce che ho a mo di minatore mi infastidisce, la concentrazione per non cadere mi fa sprecare energie preziose in piu nel bosco sono solo i miei assistenti quando iniziano i tratti di sterrato li fanno deviare su un altro percorso.
APPENA passato il 45 km e 4 ore di corsa sono in crisi, il buio fuori è anche dentro la mia testa e di conseguenza le mie gambe non vanno più!
MI fermo cammino,corro,cammino al 55 km mi cambio la maglia, ho freddo. RICOMINCIO pian piano mi passa, arriva l'alba e il buio scompare anche nella mia testa, le verdi vallate mi accompagnano all'arrivo insieme alle emozioni inspiegabili di una 100km, ROBERTO mi dice ...non credevo si soffrisse cosi ..... e quasi fatta mancano 5 km mi vengono in mente i sacrifici fatti per prepararla, i dubbi e le speranze di poterla portare a termine ringrazio qualcuno lassu , sento OP OP OP OP. E' PROPIO FINITA
MASSIMO E MARIO che hanno corso la maratona sono li ad aspettarmi insieme a SILVIO e a ROBERTO, mi avvicino e gli dico "PERCHE NON FACCIAMO LA 200 KM DI CESENATICO....................................................................................... "
_____________Ave Maria___________
__SOSTEGNO DI CHI E' MALATO!__
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.