Giovedì sera abbiamo riposto il SS.Sacramento dove riposa in attesa della Risurrezione. Mettiamoci di fronte al Tabernacolo fermiamoci in adorazione, il mondo rivivendo la memoria della passione e morte di Cristo si ferma in attesa! Attende un segno! Gli avvenimenti che ci stanno davanti cosa ci vogliono dire? Tragedie disgrazie dolore malattia sofferenza che viviamo e tocchiamo con mano ogni giorno cosa ci chiedono?
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 28, 1-7
In quel tempo. Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
ALLELUIA
Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso.
Cristo E' RISORTO! NON ABBIATE PAURA ... ...
Ecco dove sta la nostra forza, la nostra certezza la nostra felicità!
ALLELUIA
Il silenzio che avvolge una tomba l’abbiamo tutti sperimentato. Chi è morto non parla più, non comunica, non interagisce. Sembra inerte e sconfitto. Lo scoraggiamento e l’abbattimento dinanzi ad una vita con tutta la sua ricchezza di affetti, conoscenze, realtà sociali, sono il sentire più spontaneo che si possa immaginare. Ci si trovi dinanzi ad una semplice tomba o a un mausoleo si è proiettati nel regno del silenzio che rimanda al silenzio della creazione quando ancora non pulsava la vita. Un silenzio che non accoglie per rimandare rigenerati ma che oscura come un inghiottitoio. Maria dinanzi al sepolcro del Figlio invece irraggiava, nel suo dolore, quella speranza che, ben sapeva, sprigiona vita e certezza di comunione. Da quel buio sarebbe esplosa la Luce!
ALLELUIA
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