Vangelo Gv 6,37-40
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
“Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.
Gesù è venuto a compiere la volontà del Padre: salvare tutta l'umanità in lui. Ma occorre credere nel Figlio per avere la vita, che già è presente, assunta mediante la fede. (Gv 6) La morte si comprende alla luce della Pasqua del Signore, che muore e che risorge come 'primizia'.
Gesù è venuto a compiere la volontà del Padre: salvare tutta l'umanità in lui. Ma occorre credere nel Figlio per avere la vita, che già è presente, assunta mediante la fede. (Gv 6) La morte si comprende alla luce della Pasqua del Signore, che muore e che risorge come 'primizia'.
La Chiesa affida oggi alla grazia del perdono che viene dalla croce, tutti coloro che sono già passati da questo mondo e rinnova la sua speranza in Cristo, il 'vincitore della morte', in cui siamo tutti destinati a una 'vita nuova e gloriosa'.
Rimangono ancora il turbamento e la tristezza della separazione, ma più grande è la fede nella ' promessa di un'esistenza immortale' che la resurrezione di Cristo offre al credente che lascia questa terra, più il dolore è lenito dalla speranza di un gioioso ritorno.
La commemorazione dei defunti risveglia nella Chiesa la speranza di condividere la resurrezione mirabile del Primogenito dei risorti che già implora per quanti sono morti nella sua pace. Oggi è giorno di intenza e accorata preghiera di fiducia e di attesa.
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