giovedì 19 giugno 2008

SAN ROMUALDO FONDATORE DELL'ORDINE DEI MONACI CAMALDOLESI

proposta monastica

La comunità monastica, vive sull'eco di una chiamata sempre attuale da parte del Signore. Maestro, dove abiti?, chiesero a Gesù due discepoli di Giovanni il Battista. Disse loro: Venite e vedrete. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui" ( Gv 2,38-39 ). Incontrare Gesù, accogliere in Lui la Parola vivente del Padre, costituisce il cuore della vocazione del monaco.Lui è la sorgente da cui fluisce la vita, il centro che la coordina nei suoi primati e la unifica nei suoi obiettivi. Diventare monaco significa anzitutto percorrere un cammino di ricerca del Signore e di conversione (conversio morum) che conduce alla riunificazione interiore seguendo e imitando Gesù.Significa vivere un rapporto personale con il Padre uniti a Gesù e inseriti nel fluire dinamico della carità che feconda la fraternità per l'effusione dello Spirito Santo. La comunità monastica, piccolo riflesso della santa chiesa, trasmette esperienza di vita e sapienza spirituale anzitutto con il proprio vissuto.Vi si è introdotti con un processo di discernimento e di crescita che ha le caratteristiche di una iniziazione attraverso l'esperienza trasmessa da una generazione all'altra e verificata sull'Evangelo. Ognuno è chiamato dal Signore a rispondere in prima persona con l'obbedienza della fede in una libertà crescente che ha nell'amore indiviso a Dio e ai fratelli la sua ragione d'essere e la sua misura.La scelta del celibato per il Regno, vissuto nella comunione dei fratelli, è il simbolo più significativo dell'orientamento radicale dell'intera esistenza verso il Signore. Lo schema classico della tradizione benedettina dell' "Ora et Labora" (preghiera e lavoro), orienta i giorni del monaco camaldolese, scandisce gli orari e determina gli spazi logistici della comunità.


vita monastica quotidiana

La vita quotidiana a Camaldoli si svolge secondo modalità e ritmi che rispecchiano la scala delle priorità a cui la comunità fa riferimento. Semplicità di stile e informalità nei rapporti reciproci esprimono l'obbedienza alla ferialità degli impegni comuni ad ogni persona. La discrezione di tale stile - come afferma San Benedetto - non scoraggia i deboli e stimola coloro che possono fare di più. La fede, la speranza e la carità condivise nella fraternità conferiscono al vivere quotidiano il suo respiro trascendente. Lo arricchiscono di una dimensione simbolica semplice e liberante. La celebrazione comunitaria della Liturgia delle ore e dell'eucaristia, nutrite dalla Lectio Divina personale, sono collocate nei momenti strategici della giornata. Costituiscono una precisa struttura di riferimento al ritmo di vita della comunità e di ogni monaco e indicano con quale spirito va vissuta la trama quotidiana di preghiera, lavoro, riposo, servizi e relazioni. Le attività lavorative svolte dai monaci provvedono alle normali necessità di una comunità abbastanza numerosa, composta da anziani e da giovani con le rispettive esigenze di assistenza e di formazione umana, spirituale e teologica. Durante le attività scolastiche i professi in formazione risiedono nel monastero di San Gregorio al Celio a Roma. In quel contesto si coniugano la normale vita comunitaria e gli impegni accademici, avvalendosi delle opportunità offerte dall'Ateneo Sant'Anselmo gestito dai monaci benedettini e da altre facoltà filosofiche e teologiche. La comunità condivide le proprie risorse economiche con quelle di recente fondazione in India e Brasile, e finalizza una quota annuale del bilancio comunitario a sostegno di progetti promozionali a favore dei poveri Uno stile di vita sobria, pur vissuto dentro strutture storiche, cerca di far propria la saggezza, piena di umanità e di semplicità evangelica, che è insita nel programma benedettino dell'Ora et Labora (preghiera e lavoro). Eremo e monastero, pur nella condivisione delle risorse, hanno ritmi ed equilibri propri, in armonia con le priorità che ciascun ambiente di vita offre ai monaci e agli ospiti, secondo lo spirito di Camaldoli. L'assistenza ai fratelli anziani è divenuto in questi anni un aspetto evangelicamente significativo della vita comunitaria. Un fratello medico garantisce la professionalità delle prestazioni sanitarie svolte nell'infermeria. Consentire agli anziani di vivere nel clima dei rapporti comunitari consolidati, da loro serenità e sostegno spirituale. Contribuisce a conferire alla comunità quel carattere di normalità umana anche nell'accettazione della malattia e dell'invecchiamento che a tante famiglie non è più permesso dall'attuale assetto sociale.

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_____________Ave Maria___________

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Questa preghiera è dedicata a ... ... ...

__SOSTEGNO DI CHI E' MALATO!__

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.

Amen.