Ps.: Marco approfitta di questo momento per riposare!! (io mi sto impegnando, ti sono vicino!!!)
"Era la mattina di lunedì 29 Novembre 2004 quando mettendo i piedi a terra dopo la notte di riposo devo constatare ciò che la sera prima mi aveva un po’ preoccupato (non riesco assolutamente ad appoggiare il piede sinistro, un forte dolore mi prende la pianta del piede); preso da sconforto mi riappoggio a letto e con rassegnazione penso……. ci risiamo… … fascite plantare………………
Torniamo indietro di un giorno: domenica concludo la mia 11° Maratona a Milano soffrendo per un problema di nausea e vomito ma lontano dal pensare ciò che mi sarebbe capitato il giorno dopo; già nel tardo pomeriggio il dolore si faceva sentire, era il campanello dall’allarme di una parte del fisico che si rifiuta di obbedire al cervello; già perché la corsa è fatta per una buona percentuale di testa ma alla testa deve rispondere il resto del fisico si deve creare un’armonia ed un’intesa perfetta; quando le condizioni sia mentali che fisiche sono al massimo l’obbiettivo è raggiungibile….
Ma quando l’entusiasmo è grande è facile farsi prendere dagli avvenimenti, la testa è forte ti senti grande invincibile ….. tutto pensi di poterti permettere …….e invece come un fulmine a ciel sereno ecco qua un nuovo infortunio … che ti fa riportare i piedi per terra!!! quasi a dirti che non sei nessuno che hai dei limiti e che devi rispettare il tuo corpo!!!!!
Ci sono già cascato parecchie volte e anche sta volta ci ricasco ma peccato che la situazione è un po’ più grave e lunga…….. dopo un mese e mezzo di stop riprendo a correre ma il male si ripresenta; è febbraio e le gare che mi interessano si avvicinano e si insinua il dubbio che la ripresa è ben più lunga; ma il sol pensiero di non andare a Padova mi mette ancor più in crisi!
Piano piano scricchiolano le certezze fino a quando dopo circa 3 mesi mi rassegno e mi convinco che Padova il Passatore e tutto cio’ che avevo fantasticato per questo periodo sono dei sogni svaniti. Forse è opportuno toccare il fondo per poterne venire fuori.
Piano piano scricchiolano le certezze fino a quando dopo circa 3 mesi mi rassegno e mi convinco che Padova il Passatore e tutto cio’ che avevo fantasticato per questo periodo sono dei sogni svaniti. Forse è opportuno toccare il fondo per poterne venire fuori.
Ora dopo circa 8/9 mesi mi ritrovo ancora in strada a correre a soffrire e a sognare con la consapevolezza che l’infortunio è sempre lì in agguato ………………………….."
1 commento:
sante parole
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