La comitiva si divide in due gruppi, il primo formato da Alessandro Chiara Fabio Franca Francesca Matteo Mariangela e Renato parte sabato mattina alle 7.30, mentre Amelia e Edoardo ci raggiungeranno nel pomeriggio direttamente al rifugio.
Lasciamo le macchine presso il ristorante Belvedere al passo Culmine San Pietro prenotando il pranzo per il giorno dopo! Facciamo una breve colazione qualche merendina una bevutina il tempo di un caffè e dopo aver sistemato scarponi zaino bastoncini ci incamminiamo per il sentiero 101 DOL (Dorsale Orobie Lecchesi).
Si passa a fianco ad una bella chiesetta alle spalle spunta il Resegone,
poco dopo troviamo un bivio il sentiero invernale basso che costeggia la valle e il sentiero estivo molto più faticoso abbastanza esposto che raggiunge la vetta del Maesimo.
Prendiamo quest' ultima direzione e ci accorgiamo subito che il sentiero come descritto è molto ripido e duro, la temperature non è ancora calda sono le dieci del mattino e il temporale di venerdì sera ha rinfrescato e abbassato di parecchi gradi la temperatura.
Il panorama è bellissimo, la valle che stiamo risalendo è molto stretta e selvaggia, in certi punti il sentiero è esposto quindi bisogna fare molta attenzione;
la colonna è compatta, io apro la carovana e Fabio la chiude, dietro a me i due parlatori … … Alessandro e Matteo
(non smettono mai di parlare … …)
“Aiuto!!!!!!” “Ma dov’è il silenzio e la pace della montagna??? “…
Seguono Francesca Chiara Mariangela e Franca, le donne sono più silenziose, il peso dello zaino si fa sentire. Ognuno poi si porta nello zaino un macigno ben più pesante dell ‘abbigliamento e del mangiare … …
C’è chi è reduce da una intensa settimana di oratorio, chi da giorni stressanti di lavoro, chi da settimane di lavori e traslochi ; insomma la fatica si fa veramente sentire!!!!
Raggiungiamo la vetta del Maesimo dopo aver fatto circa 400 metri di dislivello, entriamo nel bosco e ad una radura riusciamo a vedere dei caprioli che alla nostra vista fuggono.
La giornata è lunga e possiamo godercela, non abbiamo alcuna fretta! L’unica preoccupazione sono delle nuvole nere che gironzolano intorno a noi. La vista è bellissima, abbiamo di fronte la cima del Sodadura con il rifugio ai piedi, il Resegone alle nostre spalle, le Grigne a fianco poi lo Zuccone Campelli. Un ’oretta scarsa di sosta e ripartiamo. Ora percorriamo fino ai piani di Artavaggio una strada sterrata per circa 2/3 km; incontriamo un gruppo di vacche qualche cavallo
che sta raggiungendo l’alpeggio, sono molto più veloci di noi, ci distaccano ma lasciano sulla strada una serie di torte di varie dimensioni.
Raggiungiamo agevolmente i piani di Artavaggio, il cielo si sta coprendo ma ci permette di vedere bene sia il rifugio in alto e a fianco la vetta del Sodadura. Qui inizia la parte più dura poiché si sale sulle piste da sci molto ripide, siamo un po’ stanchi, in fondo siamo in giro ormai da qualche oretta, il peso dello zaino le gambe un po’ affaticate si fanno sentire.
Arriviamo al rifugio Nicola intorno alle 15.00, intanto le nuvole si stanno facendo sempre più fitte; sfuma l’idea di raggiungere in serata la vetta del Sodadura con i ragazzi!
Ci beviamo un buon caffè al rifugio, ci sistemiamo nelle camere e in attesa di poter fare una doccia calda, in compagnia del Fabio, raggiungiamo prima il Sodadura a circa 2000 metri. Il cielo è come una autostrada dove corrono veloci le nuvole, alterna momenti di nebbia fittissima a schiarite che fanno intravvedere un panorama mozzafiato.
Ci fermiamo qualche minuto a fianco alla statua della Madonnina, il tempo di qualche foto qualche chiacchera una preghiera e giù si scende per il ripido dorsale. Raggiunta la base della cima decidiamo di raggiungere la cima del monte Spiazzo, una cresta erbosa molto ampia che non presenta alcuna difficoltà di salita, molto panoramica, siamo tra il Sodadura e lo Zuccone Campelli. Le nuvole sempre più scure non ci regalano una grande vista, solo qualche sprazzo di vista sulla valle!
Sulla cima intorno a 2100 è posta una madonnina ci fermiamo per un’altra piccola sostina! Scendiamo velocemente per evitare di prendere acqua, infatti il cielo brontola rientriamo al rifugio il tempo di fare una doccia.
Aspettiamo l’arrivo di Amelia ed Edoardo , abbiamo avuto notizia della loro partenza intorno alle 17, aspettiamo giocando a carte, mentre fuori ormai non si vede niente!
Verso le 19, precisi come un orologio svizzero in attesa dell’inizio della cena i due sposini giungono al rifugio, sono soddisfatti della camminata, peccato il tempo!
La cena è spettacolare … … tris di primi veramente buono, pizzoccheri risotto nicola e ravioli al brodo, cervo e brasato di asino e arrosto di maiale insieme a patate fritte insalata polenta e polenta taragna, frutta dolce caffe varie ed eventuali!
La notte è un po’ tribolata, la stanza è un po’ piccolina fa caldo e qualche "ragazzotto sui sessanta" ha esagerato nella serata e ora nella notte ne paga le conseguenze!
La mattina dopo un’ abbondante colazione è ora di ritornare,
dobbiamo raggiungere Stefania e Martina per le 14.00 quindi non c’è tempo per rimanere, nella discesa impieghiamo un tre orette, si chiacchera si scherza si ride, dopo una notte di pioggia il cielo si è pulito e finalmente abbiamo il piacere di vedere le cime che ci stanno intorno.
Concludendo è stata proprio bella gita malgrado il tempo un po’ incerto ! Di seguito in ordine sparso inserisco alcune foto scattate nei due giorni!
Alla prossima … …
ALT PRIMA DI PARTIRE
FOTO DEL GRUPPO
NEI MOVIMENTI, NELLE FACCE NELL'ARIA SI RESPIRA COME NELLE GARE UN'ATMOSFERA DI TENSIONE! OGNUNO NEL SILENZIO CERCA LA CONCENTRAZIONE GIUSTA PER INIZIARE LA CAMMINATA
MATTEO IL CAPPUCCIO...............
FA CALDO ... .. INIZIA LO SPOGLIARELLO
TIRA LA SALITA ...
SILENZIO CONCENTRAZIONE RITMO SONO IL GIUSTO MIX PER AFFRONTARE UN'AVVENTURA COME QUESTA! BRAVI ...
SI SALE ... ... ATTENZIONE IL SENTIERO E' MOLTO ESPOSTO ...
QUESTIONARIO: LA ROCCIA IN CRESTA COSA TI SEMBRA?
A: PANDA CON CUCCIOLO AL COLLO
B: LEONESSA CON PICCOLINO IN GROPPA
C: ALLUCINAZIONI DA STANCHEZZA
SI RIPARTE: IL CIELO SI COPRE DI NUVOLE, SI ALZA L'ARIA E FA UN PO' FREDDO...