Settembre è sicuramente il mese che offre le migliori giornate … …
E’ lontano ormai il caldo afoso di giugno e di luglio che ci ha disturbato tante notti … ….
I pazzi temporali di agosto che si alternano a giornate di caldo hanno ormai sfogato tutta la loro forza e potenza … … Rimane settembre, così malinconico, così proiettato verso un nuovo anno, ma nel ricordo ancora vivo della stagione estiva appena terminata!
A settembre prima dell’inizio della stagione delle piogge, ci sono delle stupende giornate, non particolarmente calde, con quel soffio di vento che pulisce il cielo e gli da’ un tocco di azzurro ancor più intenso. Giornate che la natura ci regala come a salutare l’estate che lascia spazio all‘autunno … …
Giornate dove se alzi gli occhi al cielo intuisci di quale colore potrebbero essere gli occhi della “Madonnina“, giornate dove ti senti parte del creato, dove i colori i profumi le sensazioni sono più intense, più evidenti!
Alberi fiori piante boschi cime rocce sono in attesa dell’arrivo del grande freddo, dell’inverno e della neve. Gli animali dovranno abbandonare le alte cime e le vette per poter sopravvivere, dovranno scendere a valle, abbandonare questo paradiso per trovare da mangiare!
Ed è proprio in una di queste stupende giornate, e precisamente un sabato di più di un anno fa che, insieme a Marco, il 5 Settembre 2009 abbiamo fatto il sentiero dei fiori.
Un bellissimo percorso che parte dal tonale e raggiunge alcune cime intorno all’anfiteatro del Presena; Un anello che in 6 / 7 ore tocca cime da tre mila metri, tra rocce, strapiombi, viste mozzafiato sul ghiacciaio dell’Adamello, fiori che riescono a sopravvivere tra gli anfratti, percorrendo le trincee che sono la memoria della grande guerra.
Partiamo venerdì sera dopo cena e pernottiamo a casa di Marco a Temù una trentina di chilometri dal Tonale. Malgrado venerdì piova le previsioni per sabato sono buone, si sta allontanando la coda di una perturbazione che ha rinfrescato le temperature e ci regalerà una giornata stupenda.
La mattina al risveglio la temperatura è freddina, non dobbiamo neanche fare levatacce particolari in quanto per raggiungere il Presena bisogna prendere la funivia che parte alle 9. Il tempo di scattare qualche foto con le prime luci;
colazione a Ponte di Legno raggiungiamo il parcheggio della funivia e puntuali come un orologio svizzero prendiamo la prima funivia.
Raggiungiamo il Passo paradiso a 2.590 m. s.l.m. da qui si prende il sentiero che tra enormi massi si arrampica per raggiungere il passo del Castellaccio a 3.029 m., raggiunto il passo in poco più di un’ ora possiamo riprendere un po’ il fiato, la vista si apre sull’enorme ghiacciaio dell ‘Adamello e sotto ponte di Legno così piccolo e così vicino … …
Da qui inizia la parte con qualche tratto attrezzato e quindi indossiamo l’imbragatura e il caschetto.
Il sole scalda, e decido di indossare una maglia a maniche lunghe. Questa scelta mi costerà cara, bisogna sempre rispettare e temere la montagna, la sua altezza e la stagione; non va sottovalutata! (rientrando nel pomeriggio, per un colpo di aria ho avuto parecchi problemi per un forte dolore intercostale)
Non c’è quasi nessuno, ormai la stagione estiva è finita e questo è l’ultimo week end di funzionamento degli impianti. Probabilmente fra qualche settimana queste cime si saranno già imbiancate, e nessuno potrà più transitare fino alla nuova stagione.
Il sentiero come si vede anche in qualche foto è sbiancato da un velo di neve caduta nella notte, ciò rende alcuni passaggi un po’ più lenti soprattutto dove non c’è sicurezza. Bisogna essere concentrati, i pensieri corrono, le mani per via del contatto con la roccia, cavi di ferro e scalette sono ghiacciate!
Ma il pensiero più ricorrente va a quelle persone (soldati e donne) che per i tre anni della guerra hanno vissuto qua, in prima linea, in estate in inverno di notte di giorno …
La testa senza controllo recita ripetitivamente l’ Eterno riposo; un senso di gratitudine mi prende il cuore pensando a coloro che hanno combattuto, lottato sofferto per noi … per la nostra ITALIA!
Ci sono tantissimi segni delle trincee, filo spinato punti di appostamento caverne scavate, usate come punti di rifugio.
Il panorama è veramente grandioso! Ci troviamo di fronte al ghiacciaio dell’Adamello, immensi spazi bianchi che dolcemente si sdraiano tra queste vette, che si buttano a valle, formando torrenti ricchi di acqua. Rocce grigie e lisce che danno testimonianza di un lento ma inesorabile accorciamento della glaciazione … … pietraie enormi che si adagiano al suolo! Un paesaggio lunare!