Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse:
”Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”.
E quelli gli fissarono trenta monete d’argento.
Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.(Mt.26,14-16)
Giuda ha vissuto tre anni d’amicizia col Signore Gesù, condiviso gioie e fatiche, visto miracoli, ha sperimentato la vicinanza del Dio-amore. Eppure decide, non solo di andarsene, ma di ricambiare col male il bene ricevuto. Per trenta monete d’argento, il prezzo di uno schiavo, tradisce il Maestro.
Perché?
La risposta la conosce il Signore che scruta le profondità del cuore umano. Noi possiamo solo costatare che i tradimenti ci sono ancora oggi, in famiglia, tra colleghi di lavoro e amici. Guardiamo pure sgomenti e scandalizzati al gesto di Giuda, ma vigiliamo perché non capiti anche a noi, nel nostro piccolo, nei confronti del prossimo, ma anche verso Dio. La nostra vita è sempre coerente col Vangelo?
Affidiamoci perciò alla misericordia di Dio che tutto, veramente tutto, sa comprendere e perdonare. Eviteremo la brutta fine di Giuda, che forse non aveva compreso quanto era amato dal Signore.
Preghiamo
Se fosse insorto contro di me un avversario,
da lui mi sarei nascosto.
Ma sei tu, mio compagno, mio amico e confidente;
ci legava una dolce amicizia.
dal Salmo 54 (55)