"100 Km del Passatore"
28/05/2004 - 29/05/2004
Questo messaggio è rivolto ad Alberto Amelia Alessandro Chiara Edoardo Giovanna Paolo Pietro Stefania Francesca Mariangela Paolo Marco Luca Mirko Davide Paolo Cosimo Anna Luigi Sergio Delfina Paola .....................................
La tentazione di scrivere la cronaca della corsa è stata grande ma avrei sprecato parole inutili; allora ho deciso di riassumere in poche righe il segreto di un obbiettivo raggiunto (Se l‘obbiettivo è stato raggiunto!!!).
Penso che l’impresa vera non sia quella di correre per cento chilometri impiegandoci 15 ore (un‘eternità)! Infatti l’atmosfera della gara, l’ambiente circostante e il clima favorevole sono elementi che mi hanno aiutano molto.
La difficoltà più grossa è affrontare i sei mesi di preparazione che ti separano dalla gara; Costanza spirito di sacrificio quotidianità umiltà pazienza passione sono i pilastri che sostengono un’avventura così bella; Tutto ciò che è successo il giorno della gara è semplicemente un piacere indescrivibile.
E’ una corsa da rispettare perché è lunga, da godersi perché l‘ambiente circostante è bello, da vivere perché i paesi che sono in festa ti incoraggiano e dopo il tramonto da ascoltare nel silenzio della notte, accompagnati da una luna che risplende nel cielo che illumina la strada circondata da un marea di lucciole che vegliano sul percorso.
Ciò che ti rende forte e pronto ad affrontare questa gara è L’INCOSCIENZA.
Allora diventa fondamentale sul percorso affidarsi a piccole certezze che ti sostengono durante lo sforzo, i ristori che si susseguono ogni 5 chilometri; gli appuntamenti con la macchina e la vista dei fratelli con cui scambiare qualche parola soprattutto negli ultimi chilometri quando la stanchezza si fa sentire e la loro vicinanza ti sprona a continuare. Il cellulare che di tanto in tanto squilla, sentire una voce amica che in quel momento si è ricordato di te, scambiare quattro parole con Mariangela; vagare con la mente pensando a tutte le persone care che ti stanno intorno.
Ed infine la stanchezza, la notte, il cielo stellato, le luci lontane dei paesi, il silenzio e la solitudine ti avvicinano a Dio, ti invogliano a pregare per chiedere un sostegno, a ringraziare per tutto ciò che hai ricevuto nella tua vita, a ricordare le persone care che dal cielo ci sono vicine.
L’ aurora e dopo l’alba con la luce del nuovo giorno che nasce, sono segno del piccolo traguardo che sto raggiungendo a fatica. Stanco ma soddisfatto del cammino compiuto mi avvio alla conclusione.
A questo punto vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno giocato con me e si sono divertite in questo indimenticabile week end.
Renato